Stagione 2008-2009

La nascita e l'iscrizione al primo Diocesano

E' il novembre del 2008: il telefono di Giovanni Marrucci squilla. E' Marco Megalli. L'idea è quella di formare una squadra, di parrocchia, da iscrivere alla prima edizione assoluta del Torneo Diocesano, prevista per il nuovo anno. La richiesta di Megalli è quella di raggruppare alcune persone, più o meno vicine agli ambienti parrocchiali, per cercare di allestire una squadra pronta a competere, da subito. E' il primo atto, quello della fondazione. Il Vico Alto non esiste ancora, nei fatti, ma nelle menti dei suoi fautori tutto è già pronto per la nascita di una storia gloriosa ma travagliata, sofferta ma ineguagliabile.

Marrucci si attiva subito e inizia a formare la squadra: i primi a dire di sì sono i fratelli De Luca, poi Bratto e Chiavoni a ruota, ancora oggi vere e proprie colonne portanti della truppa biancoblu. Nei giorni successivi, ecco i sì di Camaiani e Vaccarella. Il Vico Alto ha già un'ossatura di livello, fatta di forza e passione. Manca la fantasia. La porta Alessandro Albano (nella foto a destra), vero e proprio colpaccio della campagna di Marrucci. Il fantasista salernitano ha dei colpi da capogiro, già ammirata da molti nei vari campetti di periferia. Il matrimonio con il biancoblu è presto fatto. Manca solo il portiere, adesso. Ma trovare una persona che fra i pali sia di casa è impresa ardua. Si vagliano numerose possibilità, poi la svolta: il n. 1 sarà Alessandro Berrettini, portato da Chiavoni alla conoscenza con i vicoaltini. Non è un portiere di ruolo, ma c'è la voglia. E' quella che conta. La squadra c'è, le maglie e il calendario pure. Si parte!

La rocambolesca qualificazione nel Girone A

La prima, storica gara del Vico Alto si gioca il 19 febbraio 2009, sul campo senese del Costone. Di fronte c'è la seconda squadra dei padroni di casa, l'Upd B. Il risultato è una roboante vittoria per 9-2, con i bianconeri messi alle strette fin dai primi minuti grazie ad una manovra spumeggiante da parte dei biancoblu. I ragazzi allenati da Megalli, nelle vesti di allenatore-giocatore, impressionano già alla prima giornata: per molti, sono tra i favoriti per il titolo. In verità, il livello dell'Upd B è inferiore alla media del girone senese (il torneo era strutturato in due raggruppamenti da 8 squadre; le migliori 4 accedevano ai quarti di finale). Il Vico Alto se ne rende conto già alla seconda giornata, quando il 6-6 rimediato nella pazza gara contro il Vagliagli abbassa i facili entusiasmi. La vittoria ritorna puntuale il 5 marzo, alla terza, contro l'outsider Casciano delle Masse, liquidato con un facile 9-1. Il cammino verso la fase finale sembra adesso privo di ostacoli, potrebbero bastare solo due vittorie per arrivare quarti. Ma, dopo il riposo osservato alla quarta giornata, inizia la maledizione del pari: 4-4 con Uopini e 2-2 con la capolista S. Eugenia, dopo ribaltoni incredibili che lasciano l'amaro in bocca ai biancoblu. Il 9 aprile c'è lo scontro diretto con l'Upd A, indietro di 3 punti rispetto al Vico Alto fermo in quarta posizione. E' 8-4 per i padroni di casa, per il Vico Alto è la prima sconfitta assoluta dopo una partita interpretata malissimo. Ma quel gol di Albano, apparentemente inutile, giunto negli ultimi minuti a definire il 4-8 finale, si rivelerà uno dei più preziosi del torneo.

L'ultima gara del girone è quella col Gs (Gioventù Studentesca), ma il Vico Alto è, di fatto, fuori. Per passare servirebbe infatti una vittoria con almeno 5 reti di scarto, o - in alternativa - con 4, ma segnando almeno 9 gol. Impossibile solo a pensarci. E' proprio in questi giorni che nasce la storica, e ancor oggi esistente, rivalità tra biancoblu e giessini. Questi ultimi, infatti, si prendono gioco dei vicoaltini nei giorni precedenti la decisiva sfida, ormai sicuri di accedere ai quarti (la situazione di classifica, per quanto riguarda la quarta posizione, era: Gs e Upd A 12, Vico Alto 9, ndr). Il giorno della storia è il 14 aprile 2009, ma il Vico Alto non sembra crederci più di tanto, almeno nelle battute iniziali. Per di più, a complicare le cose, ci sono le indisponibilità di Albano e Chiavoni. La prima frazione si chiude sul 4-4, con il Gs apparso in pieno controllo del match. I biancoblu hanno dovuto rimontare più di una volta i vari svantaggi, ma, con le unghie, si tengono aggrappati al torneo. Nei secondi 25 minuti si concretizza uno dei più clamorosi epiloghi della storia del Torneo Diocesano. Megalli & co. vanno dapprima sul 5-4, ma subito si fanno raggiungere sul 5 pari. Da questo momento, nello spazio di un quarto d'ora, ecco la straordinaria impresa: tre gol portano il Vico Alto sull'8-5, che però non basta ancora. Manca un minuto al recupero, l'arbitro ha il fischietto vicino alla bocca. Rimessa laterale per i biancoblu, va Camaiani (nella foto) a battere. Con un bel po' di (benedetta) incoscienza, il centravanti vicoaltino tira in porta, pur sapendo che il gol da rimessa laterale non è valido, a meno che non la tocchi nessuno. Ma il portiere giessino la tocca e, goffamente, la devia all'interno della propria porta. E' la rete del 9-5, il Vico Alto si aggiudica i quarti di finale grazie alla regola dei gol fatti nella classifica avulsa. Ed è proprio grazie a quel gol di Albano, apparentemente inutile, contro l'Upd A che i biancoblu possono avere la meglio sul Gs e sugli stessi padroni di casa. Adesso c'è la Collegiata, prima e mai sconfitta nel girone B. Ma da questo momento, i biancoblu cominciano a comprendere che per loro nulla è impossibile.

Lo storico quarto di finale e l'eliminazione

«Il sogno è realtà. Il Vico Alto è in semifinale»
                                   (dalla cronaca di Collegiata 2-3 Vico Alto)

Il quarto di finale contro la Collegiata si gioca in trasferta, a Gracciano, il 12 maggio 2009. Le voci che circolano non sono delle più incoraggianti: sono in molti a dire che la Collegiata è una vera e propria armata, destinata inevitabilmente ad un facile trionfo finale. 7 vittorie su 7 nel girone e numeri impressionanti per i poggibonsesi, orfani però del loro fuoriclasse per la gara con i biancoblu. L'avvio di partita chiarisce che sarà un monologo: in campo una squadra sola, la Collegiata. L'assalto alla porta di Berrettini è di quelli da Far West. Ma i legni e la grande vena del portiere vicoaltino negano più volte il vantaggio ai padroni di casa. E così, il Vico Alto comincia a mettere la testa fuori. Iniziano a crearsi degli spazi, ma faticano ad arrivare le occasioni da gol. All'improvviso, con un lampo, il Vico Alto passa grazie al tap-in da due passi di Bratto, sulla respinta di una punizione calciata da Camaiani. I biancoblu sono avanti all'intervallo. Nella ripresa, ancor più rabbioso è l'assalto della Collegiata: il Vico Alto si difende e riparte. E segna. Ci pensa De Luca G. a buttarla dentro, con una rete analoga a quella del vantaggio di Bratto. Ancora qualche minuto ed è 0-3 Vico Alto: non poteva mancare il timbro del fuoriclasse Albano, vero e proprio trascinatore dei suoi. Prima del recupero, però, la Collegiata vede premiato il suo costante sforzo offensivo: 1-3. Nel recupero, arriva pure il gol del 2-3, che mette paura ai biancoblu. Ma, con i denti e con una mezza rissa finale, i vicoaltini portano a casa l'insperato trionfo finale. "Storici" recita una rivisitata copia della Gazzetta dello Sport (in foto) il giorno successivo. Il Vico Alto è in semifinale. Ancora una volta è stata scritta la storia.

In semifinale, il 22 di maggio, c'è il San Giuseppe, quarto nel suo girone con un percorso molto simile a quello dei biancoblu. L'avversario è nettamente superiore dal punto di vista tecnico, ma il sogno della finale, lì ad un passo, fa sì che il Vico Alto tenga botta per tutto il primo tempo, conclusosi 2-2. Nella ripresa, però, c'è il crollo dei vicoaltini, privi, fra gli altri, del leader Megalli. Sei gol in rapida successione sanciscono l'eliminazione dal primo Torneo Diocesano. Finisce 8-3 per il San Giuseppe, che vincerà la finale e alzerà la coppa. Per il Vico Alto, sarà un amaro quarto posto finale, dopo la rocambolesca sconfitta nella finalina contro il S. Eugenia (i biancoblu rimontarono da 0-4 a 4-4, ma finirono per perdere 7-5, ndr). Si chiude così la prima edizione di un torneo intriso di emozioni forti per i colori biancoblu. Momenti indimenticabili, come quelli delle vittorie con Gs e Collegiata, che ancora oggi riecheggiano con orgoglio nelle menti vicoaltine. I primi mesi di vita del Vico Alto fanno già parte di una storia gloriosa, ineguagliabile.

Stagione 2009-2010

All'assalto della Coppa S. Caterina

La seconda stagione della storia biancoblu si apre fra ambizioni ed esigenze di mercato. Gran parte della rosa viene confermata, ma si tira indietro, per esigenze di studi, il portiere Alessandro Berrettini. Per Marrucci & co. è una bella botta: siamo a gennaio e ad un mese dall'inizio del torneo una delle favorite per il titolo ha la porta scoperta. I contatti con alcuni numeri uno della zona sono subitanei: alla fine la spunta Andrea Romeo (in foto), che accetta senza riserve l'avventura biancoblu. Insieme a lui, approdano al Vico Alto le prestazioni di Latessa, attaccante, e Guadagno, centrocampista con attitudini difensive. In dubbio, invece, la presenza di Megalli, sempre più impegnato nella carriera universitaria. E così, all'esordio del 9 febbraio 2010 contro i futuri acerrimi rivali del Don Bosco, a gestire i cambi va Gianpaolo De Luca, nelle vesti di giocatore-allenatore. Il risultato è un roboante 8-3, senza troppe storie. Il Vico Alto è ripartito all'assalto della coppa più ambita. E tutti lo sanno.

«Riflessi, agilità, scatto e anche un po' di follia. Fenomenale»
              (dalla pagella di Andrea Romeo in Vico Alto 5-3 Vagliagli)

Alla seconda giornata, c'è il San Rocco, squadra nuova e quindi sconosciuta ai più. Torna Megalli in panchina. Alla fine sarà 5-5, con i biancoblu raggiunti in malo modo nel finale. E per il mister della Rinfusola sarà l'ultima sulla panchina del Vico Alto. Tra impegni universitari e malintesi con alcuni componenti della squadra, sono molteplici le cause dell'abbandono di quello che si può considerare il padre fondatore biancoblu. Al suo posto, ecco allora subentrare Gianpaolo De Luca (in foto), nel primo storico cambio in panchina del Vico Alto. Il ruolo è quello consueto, di giocatore-allenatore. E la prima, contro il Vagliagli, è molto buona: nel segno delle paratone di un super Romeo, finisce 5-3, con i biancoblu a quota 7 dopo 3 gare. Dopo aver rotto il ghiaccio, la truppa di De Luca si trasforma in una vera e propria armata: grazie ad altre 3 vittorie consecutive, i vicoaltini conseguono la qualificazione anticipata. Si giocheranno il primo posto nell'attesissimo revenge del derby col Gs.

Di nuovo Gracciano, di nuovo semifinale

«Ancora 2-3. Ancora Gracciano. Ancora loro»
              (dalla cronaca di Staggia 2-3 Vico Alto)

E il primo posto non arriverà, perchè il Vico Alto crolla, inesorabilmente, sotto i colpi dei rivali, che si prendono così la rivincita per lo sgarbo dell'anno precedente. La prima sconfitta dell'era De Luca, dopo 4 sorrisi consecutivi, arriva col risultato di 5-2. Nel recupero della gara con il Torrenieri, utile a conquistare la posizione numero 2, i vicoaltini soffrono ma esultano: 7-6. Adesso si fa sul serio, adesso si va a Gracciano, per i quarti di finale. Come l'anno prima. La gara con lo Staggia è un misto di tensione e razionalità. Questo terribile miscuglio, a base di paura, è spezzato solo dai calci di rigore. E' la prima volta che una gara ad eliminazione diretta del Torneo Diocesano (da quest'anno denominato Coppa S. Caterina) finisce dal dischetto. Per il Vico Alto sbagliano in due, ma decisivo sarà l'errore del giocatore avversario, con un clamoroso cucchiaio che Romeo blocca senza patemi. E' semifinale, per il secondo anno di fila e con lo stesso risultato: 2-3, anche se dopo i calci di rigore. E stavolta la rivisitazione della Gazza recita: "Bis biancoblu".

«Un rimpallo. Un boato di gioia illumina il cielo: è gol!»
                     (dalla cronaca di Vico Alto 9-10 Seggiano d.c.r.)

Il 4 maggio 2010 è il giorno della semifinale con gli amiatini del Seggiano, freschi di 4-1 nei quarti ai danni del Don Bosco. Per i biancoblu, è la seconda semifinale della loro breve storia. La tensione, nelle fila del Vico Alto, si taglia con il coltello. Dopo pochi minuti è 0-2 Seggiano, ma i biancoblu risalgono fino al 3-3 dell'intervallo. In panchina c'è Samuele De Luca, a causa dell'indisposizione del fratello e mister Gianpaolo. L'inizio ripresa è identico a quello della prima frazione: doppia capitolazione e 3-5 per gli amiatini. Di qui comincia la rincorsa biancoblu, di qui comincia l'assalto: è uno dei momenti più drammatici nella carriera dei vicoaltini. Vaccarella accorcia a 10' dalla fine, ma poco dopo Camaiani stampa clamorosamente sulla traversa il pallone del pari. Sembra finita, e invece ci pensa Chiavoni (in foto) a portarla ai rigori all'ultimissimo secondo di una partita impensabile.

«Carica la squadra con urla aborigene, mette l'ultimo rigore. Ma, soprattutto, scalfisce nella storia uno dei momenti più belli della storia biancoblù»
                                                             (dalla pagella di Chiavoni in Vico Alto 9-10 Seggiano d.c.r.)

I penalty sono però fatali ai biancoblu, che ne sbagliano uno solo su cinque. Il Seggiano è implacabile dal dischetto e conquista la finale. Decisivo l'errore di capitan Marrucci, che fa calare il sipario su di una cavalcata irripetibile, per qualità del gioco e delle emozioni. Il terzo posto finale, raggiunto a tavolino nella finalina non giocata dalla Collegiata, serve solo all'albo d'oro e a testimoniare la crescita di un gruppo di ragazzi che avrebbe meritato di più. Quello del terzo posto è comunque il primo trofeo portato a casa dal Vico Alto.

Il Torneo Righi: la prima esperienza nel calcio a 7

Nel marzo del 2010, la società decide di iscriversi al Torneo "Gabriele Righi", in programma nei mesi di aprile, maggio e giugno. Si apre così al Vico Alto l'orizzonte del calcio a 7. E il Torneo Righi non è altro che una tappa di avvicinamento al progetto che si concretizzerà solamente nell'autunno successivo, col definitivo ingresso dei biancoblu nel panorama del Campionato Provinciale CSI di calcio a 7. L'esperienza del Righi è però decisamente fallimentare: neanche una vittoria nelle sole cinque gare disputate, con tanto di mancata presentazione a ben tre partite. L'unico punto della rassegna arriva all'esordio contro il Pocrim: 3-3 al termine di una gara che il Vico Alto conduceva 3-0 alla metà della ripresa. Il pareggio avversario arrivò in pieno recupero. In tutte le altre quattro gare, sono arrivate delle assolutamente ingloriose sconfitte, con ampi margini di vantaggio per gli avversari. Mister De Luca non trovò mai la chiave giusta per poter impensierire chi si poneva di fronte al cammino biancoblu. Anzi, rispose con atti di spudorato nervosismo: storica la sua espulsione nella gara con il Costone, a causa di reiterate offese gratuite nei confronti dell'arbitro. E' da questo torneo, comunque, che comincia il cammino della squadra che pochi mesi dopo si presenterà ai blocchi di partenza del Campionato Provinciale "Roberto Bernardoni". Per rinforzare la rosa, infatti, Marrucci pensò agli esterni Petrini (in foto) e Cinelli. Giocarono qualche partita pure Pelati e Mascambruno, comprimari di lusso in una squadra ancora troppo disorganizzata per fare davvero paura.

Stagione 2010-2011

Campionato R. Bernardoni: un'ambiziosa prima volta

Tra mezzi trionfi e vere e proprie delusioni, i vicoaltini giungono al terzo anno bisognosi di nuove esperienze, di nuovi stimoli. L'occasione giusta, sulla scia della partecipazione, nella primavera precedente, al Torneo di calcio a 7 "Gabriele Righi", è data dal Campionato Provinciale CSI, intitolato a Roberto Bernardoni. La società decide di confermare la partecipazione alla rassegna più importante organizzata dalla sezione senese del CSI. E, in quanto nuova iscritta, viene inserita nel Campionato di Seconda Categoria. Otto squadre, tre promozioni, una diretta e le altre due passando dai playoff. I biancoblu ci credono, sanno di essere tra i favoriti. I rinforzi sono due: Pelati, vecchia conoscenza, entra ufficialmente a far parte della rosa; insieme a lui Graziuso, pronto a fare il secondo di Romeo.

"Nel gelido clima del 'Cafarelli' il Vico Alto ritrova sè stesso. Ritrova la sua vera anima, fiera e orgogliosa; ritrova il suo gioco, solido e aggressivo; ritrova i suoi giocatori, agguerriti e guerrieri"
                              (dalla cronaca di Alberino 1-2 Vico Alto)

L'inizio è di quelli sprint. Trascinati da uno straripante Vaccarella (in foto) e da un rampante Cinelli, i biancoblu battono prima la Bottega del Boccon Santo (prima vittoria assoluta nel calcio a 7) e poi lo Sporting Siena, per poi impattare 2-2 alla terza giornata con il fortissimo Rinoceronte. Ma, dopo l'entusiasmo iniziale, la condizione dei ragazzi del Vico Alto comincia a calare: la clamorosa rimonta subita dal Don Bosco (da 3-0 a 3-3) è solo il preludio ad un periodo ben più difficile. Nonostante tutto, i biancoblu riescono a rialzarsi subito e a collezionare, anche se con grandissima sofferenza, altre due vittorie consecutive (Pubblica Assistenza T. A. e Alberino). In particolare, il 2-1 inferto ai rossoneri spedirà i ragazzi di mister De Luca direttamente in vetta alla classifica. Passate le vacanze natalizie, il Vico Alto avrà poi la possibilità di laurearsi campione d'inverno, nel recupero contro il San Giuseppe del 12 gennaio. Ma il risultato sarà un tonfo clamoroso: 0-3 e addio vetta. Di qui, la crisi che aveva dato i suoi primi segnali in dicembre. Il ko contro il fanalino di coda Bottega del Boccon Santo è il punto più basso, seguito a ruota dal 2-4 incassato dal Rinoceronte.

Dopo il rinvio della gara con lo Sporting Siena, il Vico Alto torna a vincere, ma solo a tavolino, grazie alla rinuncia da parte del San Giuseppe. Seppur impalpabile, è una vittoria che dà morale e che porge ai biancoblu nuova linfa per affrontare il durissimo e proibitivo finale di stagione. Col ritorno di Vaccarella (fuori un mese per infortunio), mister De Luca può sorridere: il 6-0 al Don Bosco e il 4-1 (in rimonta) alla Pubblica Assistenza T. A. fanno ben sperare per gli ultimi due decisivi scontri. Quelli con Alberino e Sporting. Il Vico Alto deve vincerli entrambi per poter sperare di chiudere il campionato davanti a tutti. Ma, già al primo appuntamento, i vicoaltini steccano. Il 2-4 inferto dall'Alberino spezza i sogni di promozione diretta: saranno playoff. In prima posizione chiuderà, a sorpresa, lo Sporting Siena del capocannoniere Piserchia, che nel recupero con il Vico Alto vince 3-2 e festeggia. La finale playoff (in gara unica) si gioca il 17 marzo 2011, giorno dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Chi vince passa. Il Vico Alto arriva contratto e nervoso alla partita più importante della sua storia recente. Il primo tempo si rivela un assoluto shock: Alberino avanti 5-0 (!) all'intervallo. Nella ripresa, De Luca si gioca il celeberrimo tutto per tutto. Il Vico Alto assalta rabbiosamente, anche se in maniera disordinata, la porta dell'Alberino. Ha una miriade di facilissime occasioni, ma ne sbaglia la maggior parte. I 3 gol siglati dai biancoblu non bastano ad allungare la partita. E' finito un sogno, il Vico Alto deve soccombere.

Il terzo Torneo Diocesano e il cambio di panchina

Fallito l'obiettivo promozione, il Vico Alto si ributta a capo fitto nell'atmosfera Diocesano, storicamente più consona ai biancoblu. Ma la brutta sopresa è dietro l'angolo. La crisi patita nel Bernardoni, infatti, perdura anche nelle gare della Coppa S. Caterina. L'esordio, di per sè, sarebbe già un buonissimo motivo per ricordare la terza edizione del trofeo più ambito come disastrosa. Il calendario pone alla prima giornata l'attesissimo derby fra Gs e Vico Alto: De Luca e i suoi vengono letteralmente spazzati via per 10-2, in quella che è e resterà per sempre una sconfitta storica. Per fortuna, una settimana dopo, c'è lo scatto d'orgoglio: il 5-3 al Costone rilancia i vicoaltini, che tornano a sperare nella qualificazione nel girone più corto di sempre (il CSI aveva approvato una nuova formula, a causa del crescente numero di squadre: 3 gironi, uno da 6, uno da 7, uno da 8, passavano le prime due più la migliore terza e la vincitrice della rassegna indipendente dell'Amiata). Ma, pochi giorni più tardi, ogni certezza crolla nel secondo big-match del raggruppamento, quello col San Rocco: finisce 8-3 per gli arancioni, la panchina di un impotente De Luca vacilla più che mai.
Il 23 marzo Gianpaolo De Luca rassegna le dimissioni, gli subentra il fratello Samuele (in foto): è il secondo cambio di panchina della storia biancoblu. In tanti si dicono sicuri che sia la decisiva svolta. Ma, già all'esordio, primo punto di non ritorno, il nuovo mister stecca e deve incassare la prematura eliminazione dal Diocesano (4-6 col BBT DT). E' il fallimento del secondo obiettivo stagionale, è il fallimento di un'intera annata. Le ultime due partite di un girone già segnato fanno solo da comparsa: sconfitta con l'Upd, vittoria (la prima dell'era De Luca) con l'Oratorio Città dei Ragazzi.

Il 6° Memorial "G. Righi" e la faticosa risalita

In aprile, il Vico Alto decide di partecipare, per il secondo anno consecutivo, al Memorial "G. Righi", giunto alla sesta edizione. Dopo la figuraccia dell'anno precedente, l'obiettivo è posizionarsi almeno fra le prime 4, in modo da accedere alle semifinali del torneo (la formula prevedeva un girone all'italiana da 9 squadre, con sola andata). Per questo torneo, la società decide di tesserare due nuovi innesti: Valacchi (nella foto) e Mascambruno, vecchia conoscenza biancoblu. Il 12 aprile 2011 è per il neo-mister Samuele De Luca un giorno, in un certo senso, storico: segna infatti la sua prima gara da mister dei biancoblu per quanto concerne il calcio a 7. L'esordio pone di fronte al Vico Alto la Bottega del Boccon Santo, come già avvenuto per il Campionato Provinciale "R. Bernardoni". Ma il risultato, purtroppo, non è lo stesso: i ragazzi di De Luca sono superati per 5-4. Una settimana dopo, nonostante il ritorno del promettente centrocampista Mascambruno, i biancoblu cadono ancora, complice un crollo nei minuti finali: con la Ciurma è 3-4. La prima vittoria nel calcio a 7 per mister De Luca arriva il 26 aprile, contro gli odiatissimi rivali del Don Bosco: 5-4. Alla quarta giornata, per il Vico Alto c'è il temutissimo Rostro, in cima alla classifica. I biancoblu risorgono da 0-2 a 2-2, concretizzando un'epica rimonta contro una squadra decisamente più forte. La speranza ritrovata di raggiungere la semifinale si spegne però pochi giorni dopo: nella gara contro l'abbordabile Pubblica Assistenza T. A., il Vico Alto accusa un crollo spaventoso: passano i rossoblu per 6-4. Le ultime tre gare cessano, a questo punto, di avere importanza per la classifica finale. De Luca e i suoi si battono per il solo orgoglio: 2-2 alla Trieste (con gol del pari siglato in pieno recupero da Cinelli, ndr), 0-5 dal S. Eugenia e 8-3 allo Sporting Siena.